11 settembre

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11 settembre 2007.
Ore 8,46: Bush e la first lady Laura osservano un minuto di silenzio al South Lawn della Casa Bianca nel il momento esatto in cui, sei anni fa, il volo 11 dell’American Airlines si schiantò sulla torre nord del World Trade Center, dando inizio alla tragedia.
Al Pentagono il segretario alla Difesa Robert Gates è presente alla cerimonia di commemorazione nel luogo in cui il volo 77 della AA precipitò sull’edificio, uccidendo 184 persone. E a Shanksville, in Pennsylvania, le campane suonano alle 9,55 per ricordare l’altro volo dirottato, il numero 93 dell’American Airlines su cui morirono 33 persone e nove membri dell’equipaggio.
Ore 14,57: nel suo ufficio sullo Stretto di Messina, il titolare di questo blog ricorda come, 6 anni prima, provò per la prima volta la banda larga a 2 Mbit collegandosi al sito della Cnn per vedere finalmente qualche video in streaming (allora per l’Italia era ancora una novità di là da venire) e fu colpito da quelle immagini con una delle Torri avvolta nel fumo…
«Dev’essere l’ultimo film di Zemeckis» pensai. «Guarda un po’ che effetti speciali».
Il sole era intenso, era una splendida giornata di fine estate.
In capo a qualche minuto il secondo aereo si infilò nella Torre Sud e qualcuno, sull’elicottero che effettuava la ripresa, urlò «Oh, god! God! Oh, my god, my god!». E allora capii che era una diretta: stava succedendo sul serio!
Era il più orrendo “live event” della Storia.

Oggi, 6 anni dopo, sono ormai certo al 100% che invece si trattò proprio di un film.
Una mega-produzione non di Hollywood bensì di Washington.
E mi addolora comprendere che, guardando Ground Zero, non provo più niente. Solo un’immensa rabbia repressa.
Perché so che la verità non verrà mai a galla.


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