Oily way 5 – come le sorelle petrolifere fanno marketing sulla “crisi”

Tempo di lettura: 3 minuti

Anni e anni di proteste inascoltate sul caro-benzina sembrano dare i primi frutti grazie alla “crisi”.
Ho scritto «sembrano dare», non «stanno dando». Ed ecco perché.

Si può “ripartire” al passo del cane a sei zampe? Il 14 giugno 2012 Eni ha lanciato “Riparti con Eni”, la campagna sconti di 20 centesimi per ogni litro di benzina “valida solo nel weekend. Dopo Eni, anche Q8 ed Esso hanno lanciato le proprie campagne sconti «per andare incontro agli italiani». E così è iniziata una gara al ribasso per lo sconto migliore da riservare ai propri clienti. Non sia mai che — con la benzina a 1 euro e 80 centesimi a litro e il diesel 1 e 70 — qualcuno decida di appendere la macchina al chiodo e fare le vacanze in bicicletta. (O magari, di affidarsi alle stazioni di servizio no-logo, le cosiddette “pompe bianche” dove è possibile fare rifornimento a un prezzo a buon mercato!)
La pubblicità della promozione Eni, che ha come testimonial Rocco Papaleo, è instradata attraverso la tv: «Se non partiamo così, quando ripartiamo?», si chiede l’attore lucano nell’abitacolo di una macchina che ha appena fatto rifornimento. L’obiettivo del cane a sei zampe è quello di «dare un passaggio agli italiani». E l’intenzione di andare incontro ai consumatori in un periodo di crisi economica è confermata dal comunicato stampa della compagnia petrolifera: «Si tratta di un’iniziativa unica che rappresenta un segnale forte di vicinanza ai cittadini, e in particolare alle famiglie italiane, da parte della prima azienda petrolifera del Paese».
Ma davvero l’a.d. Paolo Scaroni e i suoi sono così buoni? La riduzione del prezzo, spiegano dall’azienda, corrisponde «indicativamente a uno sconto di 20 centesimi a litro» rispetto al costo che viene applicato alle stazioni di servizio. Ottimo, diremo noi. Sì, ma il primo inghippo è la fascia oraria. La promozione, inizialmente, era valida solo dalle 13 del sabato alla mezzanotte della domenica, escludendo quindi chi si mette in viaggio il venerdi sera o il sabato mattina per il weekend fuori città. Dopo il lancio dello sconto del fine settimana di Q8 valido fino alle 7 del mattino del lunedi, però, Scaroni il 20 giugno ha annunciato il prolungamento della promozione per altre sette ore.
Per di più, bisogna anche essere bravi a scovare la stazione il cui gestore ha aderito all’iniziativa. Sul sito dell’azienda è scritto che lo sconto è disponibile in «circa 3.000 stazioni Eni e Agip». Se si considera che le stazioni esistenti (dati Eni aggiornati al 31 dicembre 2011) sono 4.698, significherebbe che hanno aderito poco più del 60% dei gestori. In realtà, a guardare l’elenco dei gestori aderenti fornito dallo stesso sito dell’Eni e aggiornato al 19 giugno, le stazioni dove poter ottenere lo sconto di 20 centesimi sono solo 2.451, cioè la metà di quelle esistenti e più di cinquecento in meno di quelle dichiarate. Senza contare che nei distributori presenti in autostrada (127 dei 4.698) non è possibile fare benzina in modalità iperself. Così, utilizzando la funzione “station finder” sul sito della compagnia petrolifera, a Milano si trovano solo 11 stazioni aderenti, a Roma 15, a Torino 8 e a Napoli solo una.
Dopo il taglio dei prezzi del cane a sei zampe, le altre grandi compagnie petrolifere presenti sul mercato italiano hanno immediatamente lanciato altri sconti contro il caro benzina. A partire dalla Q8, che ha promosso “Q8 easy”. E così nel weekend del 23/24 giugno i clienti della compagnia kuwaitiana hanno potuto fare rifornimento a 1,595 euro a litro per la benzina e 1,495 euro a litro per il diesel (5 millesimi meno del prezzo applicato da Eni) nei (pochi) distributori self-service aderenti all’iniziativa (214 circa in tutta Italia), con pagamento bancomat o contanti. Lo sconto, diversamente dall’Eni, è applicato dalla mezzanotte del venerdi fino alle 7 del lunedi, per tutti i weekend dell’estate. Esso, invece, ha risposto con uno sconto di 21 centesimi a litro in oltre mille punti vendita con la modalità di rifornimento “SelfPiù”. E precisa: «Da noi sconti superiori». L’iniziativa è valida, sempre con il prepagamento, il sabato e la domenica, ma solo negli orari di chiusura delle stazioni di rifornimento. Quelle che hanno aderito sono circa 1.464.

«Tesorooooo… apri il serbatoioooo»

Ma ecco qualcosa che fa veramente luce sui reali obiettivi di questa trovata. Sulla guerra all’ultimo sconto tra le compagnie petrolifere è intervenuta l’Assopetroli che, in una lettera all’Antitrust, il 15 giugno scorso ha chiesto di fare luce sulle promozioni lanciate. L’associazione, che rappresenta i grossisti fornitori della rete di distribuzione di benzina, sostiene che «la “campagna Eni”, così impostata, sia lesiva, per lo stesso consumatore, di un ulteriore e più stabile valore che è il dispiegarsi di una reale e “libera” economia di mercato». Questa iniziativa, continua il presidente Franco Ferrari Aggradi, «colpisce, sotto il profilo concorrenziale, il 50% della rete distributiva italiana di proprietà di aziende indipendenti». Si tratta delle aziende che non sono proprietarie della materia prima e che, come spiega Aggradi, «non hanno accesso ai giacimenti petroliferi e non godono, di conseguenza, dei relativi vantaggi economici e non possono quindi sostenere una competizione impostata su queste basi». L’iniziativa Eni, seguita poi da Q8 ed Esso, potrebbe costituire quindi, prosegue, «un’azione di dumping (vendita sottocosto, ndr) nei confronti dei piccoli imprenditori indipendenti con il rischio, in prospettiva, di far ripiombare il settore della distribuzione di carburanti in un mercato di tipo oligopolistico».

Quindi in sostanza eccola qua la fregatura.
Intanto, è una truffa che l’ENI (che, non va dimenticato, è dello Stato) faccia sembrare “regali” la benzina a 1,60 e il gasolio a 1,50 con il petrolio a 80 dollari al barile, quando nel 2009, con il petrolio a 70 dollari al barile, il gasolio costava 0,99 e la benzina 1,20. In secondo luogo, questo “benessere della scontistica” è una specie di caccia al tesoro: solo per pochi fortunati/accaniti, non certo per la totalità della popolazione.
Con la scusa di “fare del bene ai cittadini”, perciò, le grandi compagnie hanno lanciato una campagna farlocca (numero limitatissimo di pompe in un numero limitatissimo di giorni) che ha due obiettivi: da un lato, pubbliche relazioni coi cittadini (giustamente) incazzati per il prezzo che non scende mai quando cala la quotazione del greggio e invece sale alla prima fluttuazione in su; dall’altro lato, l’asfissia delle pompe no-logo che vedono sparire il loro mercato e vengono via via costrette a chiudere.
Il risultato finale, al termine di questa campagna (fra sei mesi? fra un anno?), sarà il ritorno al “cartello” delle grandi compagnie, un oligopolio dominante e incontrastato.


Scopri di più da L’internettuale

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli via e-mail.

Be First to Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.