Farsopoli

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Del Calcio non mi può fregare di meno. Ma quand’ero bambino tifavo per la Juventus. Dal 2000 al 2006 ci ho addirittura indirettamente lavorato: un mio cliente, Caffè Mauro, ne era fornitore ufficiale (a questo link le case histories dei miei lavori per le ‘zebre’). Quello stimolante lavoro pubblicitario — e l’intera storia della “Vecchia Signora” — si interruppe bruscamente nel giugno del 2006 quando la Juve venne travolta dal cosiddetto Scandalo di Calciopoli, che anche i sassi in Italia conoscono.
Oggi, a quattro anni di distanza, pare che quella storia non venne scritta correttamente.
Intercettazioni telefoniche nell’era di “Calciopoli”: in questa telefonata del giorno precedente l’incontro Cagliari-Inter del 12 maggio 2005, semifinale di Coppa Italia (una delle 170mila venute a galla soltanto nel 2010, trasmessa in tv da ‘Matrix’ nella puntata su Calciopoli), dunque risalente proprio al periodo “nero”, è registrato un tentativo di pressione da parte dell’allora direttore sportivo dell’Inter, il compianto campione Giacinto Facchetti, sul designatore arbitrale Paolo Bergamo, il quale deve avvertire l’arbitro Bertini che, all’indomani, dovrà fare in modo che il risultato finale cambi lo score del “4-4-4” (inteso come vittorie-pareggi-sconfitte nelle gare dell’Inter arbitrate dal Bertini) in un prestabilito “5-4-4” (vittoria dell’Inter).
La partita termina con il risultato di 1-1, ma l’Inter passa e andrà poi a battere la Roma nella doppia finale, vincendo la Coppa.
Ah, beh!, ma non era il direttore sportivo della Juventus, Luciano Moggi, a “condizionare il Calcio italiano”? E non è stata mandata in Serie B la stessa Juventus — unica a pagare uno sconcio evidentemente generalizzato —? E non è stato dato all’Inter, quello stesso anno, lo scudetto vinto dalla Juventus?
Perfino nello Sport, questo Paese è marcio fino alle fondamenta…

La telefonata:

Ecco peraltro il reiterato comportamento di Facchetti prima della partita in questione, che Bertini riferisce a Bergamo in un’altra telefonata intercettata…

(Dopo Cagliari-Inter 1-1, 12 maggio 2005)
Bergamo: Pronto?
Bertini: Sei a letto Paolo, eh?
Bergamo: No… Allora?
Bertini: Comè andata? Che mi dici?
Bergamo: Mah, io ho visto l’ultima mezz’ora perché mi avevano avvertito di questo… di questo fallo di mano che no… non era mica espulsione… oh…
Bertini: Quella non è espulsione…
Bergamo: No, non è mica una chiara occasione da goal.
Bertini: Poi si può fare una disquisizione di carattere tecnico su tutto, ma non si ha la… forse una mancata percezione di dove fosse come posizione, ma non può essere ritenuta un’occasione…
Bergamo: No… un’occasione di… assolutamente.
Bertini: È stato quello che… l’unica cosa…
Bergamo: Protestavano un po’ quelli dell’Inter… sono un po’ insofferenti quando…
Bertini: Eh, me ne son accorto. È stata una remata dal primo minuto, poi, dal primo minuto!, non capisco, non capisco perché. TRA L’ALTRO C’È STATO FACCHETTI CHE ALL’INIZIO DELLA PARTITA È VENUTO DENTRO LO SPOGLIATOIO A SALUTARE CON QUEL FARE SEMPRE… «SA, QUESTA È LA TREDICESIMA PARTITA, PER ORA SIAMO IN PERFETTA PARITÀ, QUATTRO PERSE, QUATTRO VINTE E QUATTRO PAREGGIATE, E PER L’INTER NON È CHE SIA UN GRANDE SCORE», HA DETTO. QUINDI L’ABBIAMO PREPARATA IN QUESTO MODO LA PARTITA.
Bergamo: Mmhh…
Bertini: E non è stato piacevole, non è stato piacevole.
Bergamo: Bisogna che ci parli, sì… più tranquillo in campo. Ci avevo già parlato, gli avevo già detto; ma questo non capisce un ca**o…
Bertini: Ma io ho l’impressione… Non so neanche l’interlocuzione più giusta quale possa essere… Questo veramente… a volte è imbarazzante… Una premessa del genere… ci siamo… ci siamo guardati tutti, prima della partita.
Bergamo: Ascoltami, quando avrai buttato giù con me, chiama Gigi, che s’è accorto che m’hai già chiamato…
Bertini: Sì, sì, certo… e quindi… niente, insomma… questa situazione… te l’ho detto, appunto.
Bergamo: Grazie. Comunque la partita… un clima…
Bertini: Al di là di questo la partita è andata bene…
Bergamo: Per quella parte che si diceva ti ci penso io…
Bertini: Sì, perchè poi tra l’altro non ha neanche senso, NON MI SEMBRA DI AVER FATTO… ANZI… ANZI! Va buo’…
Bergamo: Buonanotte, ci sentiamo.
Bertini: Ci sentiamo domani.
Bergamo: Ciao, grazie.
Bertini: Ciao, grazie.


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