Parlando della sua decisione di intitolare un luogo a Craxi nel decennale della morte (19 gennaio 2000), il sindaco di Milano, Letizia Moratti, afferma che «contribuisce a ulteriori riflessioni, dibattiti, ed è solo la ricerca di unire. Mi sembrava giusto ripensare la figura di Craxi prima di tutto dal punto di vista umano, poi da quello politico e storico».
Apriti cielo! I più feroci oppositori dell’iniziativa lanciata dalla Moratti nelle ultime ore del 2009 sono ovviamente tra i protagonisti di Mani Pulite: l’ex pm, ora leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, e l’ex procuratore capo di Milano Francesco Saverio Borrelli. Sprezzanti e durissime le loro dichiarazioni: «Indecoroso e offensivo dedicare una strada a chi è morto da latitante» ha detto Borrelli. «Facciamola questa piazza Bettino Craxi, ma sotto il nome, come in tutte le targhe, scriviamo politico, corrotto, latitante» ha detto Di Pietro, aggiungendo: «Utilizzare questa persona come punto di riferimento del riscatto del Paese è come usare Lucifero per inneggiare a Dio!»…
Beh, signori, calma, ecco qua la targa, una soluzione che mette d’accordo tutti, chi vuole la strada col nome di Craxi e chi no:

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